La Via S.Stefano inizia dalla Piazza della Mercanzia e finisce alla Porta omonima, porta della cinta muraria medioevale del Trecento.
La casa Seracchioli- Pasi ha un porticato in legno con stilate e un balconcino aggiunto alla fine dell'Ottocento forse per proteggere alcune pitture antiche.
La Torre Alberici, ora mozzata, presenta alla sua base la porta di un'antica bottega.
Dalla piazza S.Sefano alla Piazza della Mercanzia si notano aulla sinistra una serie di notevoli palazzi tra cui la Casa Pasquini con portico cinquecentesco, sorretto da colonne scanalate, e il Palazzo Salina-Amorini, fatto costruire da Francesco Bolognini nel 1525 e completato dal figlio Giovanni. Elemento ornamentale caratteristico: le teste che sono ben 177, sulla facciata, sui portoni e nel cortile.
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Le antiche case
Beccaddelli, poi passate ai Bovi e infine ai Tacconi si affacciano sulla Piazza S.Stefano, quasi di fronte ai due palazzi Isolani.
Il
Palazzo Isolani al n.18 è opera di Pagno di Lapo Portigiani da Fiesole che lo costruì tra il 1451 e il 1455 e fu anticamente dei Bolognini che lo realizzò unendo due stili: l'arte gotica tipica bolognese e il Rinascmento toscano.Elementi ornamentali caratteristici del palazzo sono le caratteristiche teste: sei negli archi delle finestre ogivali e trentadue nei modiglioni del coronamento della facciata, alternate con anfore.
LE SETTE CHIESE
Il Complesso di Santo Stefano è noto anche come "le Sette Chiese" perché articolato in numerose chiese e cappelle. I restauri fatti verso il 1880 e nei primi decenni del XX secolo hanno notevolmente cambiato la struttura antica del complesso e le chiese sono state ridotte da sette a quattro: la Chiesa del Crocifisso, la Chiesa del S.Sepolcro, la Basilica dei Santi Vitale e Agricola e la Chiesa del Calvario collegate tra loro dal chiostro dei Benedettini (dove al centro sorge un pozzo del XVII secolo) e dal cortile di Pilato, decorato con bellissimi mosaici in pietra e terracotta. Questo complesso archietettonico fu costruito in epoca tardo-antica incorporando delle costruzioni già esistenti. La tradizione vuole che sia stato progettato nel V secolo da San Petronio sulle macerie di un antico tempio pagano dedicato a Iside, come riproduzione simbolica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
La Chiesa del S.Sepolcro custodisce le spoglie di San Petronio
La Chiesa dei SS: Vitale e Agricola porta il nome dei santi i cui resti furono qui ritrovati. Nel 304, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, essi furono martirizzati nell'arena romana che si trovava nella zona vicino alla Chiesa omonima, in via S.Vitale.
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La
Chiesa di S. Giovanni in Monte Oliveto secondo la tradizione sarebbe stata costruita insieme alle chiese di S. Stefano per ricordare i santuari della Palestina (Sancta Jerusalem), in particolare per ricordare la basilica dell'Ascensione, eretta da Costantino e da S. Elena, sul Monte degli Ulivi.
Forse fu fondata nel 433, ai tempi di S. Petronio, ma il primo documento scritto risale solo al 1045. La chiesa fin dai tempi antichi fu officiata dai canonici Regolari Lateranensi che vi restarono fino al 1797, quando Napoleone cacciò i legittimi proprietari, incamerandone i beni e inviando i quadri più belli della Chiesa, al Louvre di Parigi.
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L'incrocio con le vie Rialto e Guerrazzi: qui passava il Canale di Savena.
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l'incrocio con via Dante
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Già nel 1400 a ridosso delle antiche mura, tra Porta Santo Stefano e Porta Castiglione, dove ora si trova la magnifica Chiesa della Madonna del Baraccano, pare fosse stata edificata ad opera di Giovanni I Bentivoglio una piccola edicola per proteggere un'immagine della Madonna attribuita a Lippo di Dalmasio e che, solo dopo il '500, si decise di edificare l'edificio sacro giunto sino a noi.
E' detta anche Chiesa della Pace perchè qui, subito dopo la cerimonia nuziale, per tradizione gli sposi bolognesi andavano, e vanno tuttora, a "prendere la pace", ad implorare cioè la pace coniugale, baciando un'immagine in miniatura che riproduce la Madonna del Cossa, e offrendo dei fiori sull'altare dedicato alla Vergine.
PORTICO DEL BARACCANO
La storia del complesso del Baraccano inizia con la costruzione della Cappella poi diventata il Santuario della Beata Vergine del Baraccano.
Nel 1416 la costruzione del complesso fu completata con un Albergo dei Pellegrini, poi ampliata in un secondo momento con il Portico dai ricchi capitelli ed archi.
In seguito ad una gravissima carestia, nel 1528, il complesso diventò un orfanotrofio femminile (Conservatorio delle Putte del Baraccano). Il luogo subì diverse trasformazioni fino alla sistemazione attuale attuata dall’architetto Venturoli a partire dal 1812.
La Porta S.Stefano, sui viali di circonvallazione. Tra le due porte svetta il campanile della Chiesa di S.Giuliano.
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